Ti Amo di botte!
Inoltre potete leggere questo articolo sul numero di Bianca Magazine di Aprile/Maggio, sulla rubrica “Pillole di Vita”, da me curata.
Inoltre potete leggere questo articolo sul numero di Bianca Magazine di Aprile/Maggio, sulla rubrica “Pillole di Vita”, da me curata.
“Tu mi piaci così come sei ma ti vorrei diverso”
La terapia di coppia costituisce una delle forme più affascinanti e valide di aiuto non solo per quelle coppie che vogliono tentare l’ultima mossa prima di gettare la spugna ma anche per quelle alla ricerca di un “metodo” per affrontare discussioni e problemi.
Due persone per considerarsi coppia devono condividere tre aspetti strettamente interconnessi tra loro ovvero l’aspetto sessuale, quello emotivo e quello sociale.
L’aspetto emotivosi fonda sul dialogo ed è il presupposto affinchè ciascun partner possa svelarsi all’altro per ciò che realmente è così da poter sinceramente essere sostenuto nei suoi bisogni.
L’aspetto sessuale oltre che il modo per soddisfare il desiderio sessuale rappresenta il luogo in cui sentire e riconoscere una maggiore vicinanza del partner.
L’aspetto sociale è invece quello legato ai contesti di vita di ciascun membro della coppia e alla loro capacità di condividere interessi, passioni e amicizie.
E’ dunque evidente che quando uno dei due partner rifiuta di mostrare la propria vera identità per paura di essere rifiutato o per soddisfare i desideri del partner a lungo andare vivrà un malessere che condurrà la coppia ad uno stato di crisi che, solitamente, in principio, andrà a minare la sfera sessuale. In questi casi la terapia di coppia può servire nella misura in cui entrambi i coniugi riconoscono la loro condizione e sono disposti a mettere in discussione le proprie certezze condividendo parti di sé con l’altro e con un terzo, ovvero il terapeuta, con il quale entrambi possono confrontarsi, rispecchiarsi ed allearsi.
Avvertirela concreta e reale possibilità di cambiare, di buttare via parti di sè o sceglieredi tenersele strette, ci fa sentire di esistere e di far parte di quell’affascinanteviaggio che si chiama vita e che non può esservi se non insieme ad altri.
La terapia di coppia costituisce un contesto affascinante, un territorio diconfine tra l’individualità, la coppia e la famiglia.Il fascino èscoprire che non si è fermi ma in una continua evoluzione e che a distanza dianni una motivazione è stata sostituita da altre, che contribuiranno amantenere vivo e saldo il legame.
E voi che ne pensate? Avete mai preso in considerazione la terapia di coppia? Confrontiamoci insieme!
La separazione è un avvenimento doloroso e stressante nella vita personale e familiare, quasi sempre preceduto da elevata conflittualità coniugale, più o meno scoperta, che si protrae talvolta anche dopo la sua ratificazione o addirittura dopo il divorzio. Questo avviene quando la coppia non riesce ad elaborare la separazione e giungere a quello che si chiama divorzio psichico dall’altro, ostacolando in questo modo una buona riorganizzazione dei rapporti in seno al nucleo, indispensabile per il benessere di tutti e in primo luogo dei figli.
IL COINVOLGIMENTO DEI FIGLI NEI CONFLITTI DEI GENITORI
Se la coppia ha figli, essi vengono spesso coinvolti nella conflittualità coniugale, non solo come “spettatori”, ma non di rado anche come alleati di un genitore o di entrambi a turno (triangolazione). A volte divengono oggetto di contesa, se non di scambio, anche dopo la separazione. La discordia genitoriale provoca sempre nei bambini reazioni di ansia e di angoscia. Le conseguenze variano a seconda della fase evolutiva in cui il bambino si colloca e delle specificità riferibili sia al contesto familiare, sia al bambino stesso, come ad esempio la qualità dell’elaborazione soggettiva degli eventi traumatici.
E’ comunque durante la prima infanzia che il bambino possiede minori strumenti di elaborazione dell’angoscia; la comparsa di lamentele e sintomi somatici è l’esito più frequente; non meno rari sono i sensi di colpa nei bambini più grandi relativi al fatto di sentirsi come causa della discordia e la comparsa di stati depressivi e disturbi delle condotte.
Tuttavia anche in fasi più avanzate dell’età evolutiva, i figli soffrono per le discordie genitoriali e se queste non vengono in qualche modo risolte i minori permangono in una condizione che li può esporre a rischi psicopatologici. E’ frequente ad esempio che la coppia genitoriale entri in crisi conclamata proprio quando i figli diventano adolescenti dunque in una fase di per sé complessa e delicata del loro sviluppo, alla quale si aggiungerebbe in questi casi, anche il peso e la sofferenza per la conflittualità coniugale, il vivere in un clima familiare perturbato, frequenti triangolazioni e coinvolgimenti nei problemi di coppia. Condizioni del tutto nocive per il loro equilibrio psichico.
AIUTARE I FIGLI DURANTE LA SEPARAZIONE
Ciò che però è importante, è intervenire tempestivamente laddove il rischio di esporre il minore a gravi conseguenze prenda forma.
Se è vero che, cessando la convivenza dei genitori, essi non avranno più modo di assistere direttamente alle loro diatribe, è altrettanto vero che la separazione è comunque un avvenimento doloroso e destabilizzante che genera timori e sensi di colpa. Molto dipende da come viene gestita e dal significato che ad essa viene conferito. E’ utile che ai figli venga passato un significato scevro da connotazioni drammatiche e che siano rassicurati, con le parole e poi con i fatti, sull’amore che ciascun genitore continuerà a nutrire per loro. Importante che i genitori riescano poi a condividere una buona genitorialità in modo da consentire al minore l’accesso sereno ad entrambe le figure.
PER RENDERE LA SEPARAZIONE MENO TRAUMATICA
É importante riuscire a condividere la genitorialità in modo coerente e congruente dopo la separazione, cosa non sempre facile da conseguire. Le guerre genitoriali sull’educazione dei propri figli e sulle decisioni da prendere in merito alle numerose scelte che concernono la loro vita presente e futura, ricadono negativamente sul benessere dei figli. Per non citare poi il rischio psicologico che corre la prole nell’essere usata come arma di ricatto economico, cosa che non avviene purtroppo così raramente.
Lo psicologo, e in particolare lo psicoterapeuta sistemico-relazionale, può aiutare la coppia a costruire tale significato e a rendere il processo di separazione meno traumatico, allo scopo di consentire di gestire in modo più sereno tale evento, base sulla quale costruire un futuro migliore, sia per gli ex coniugi, sia per i figli.
Voi cosa ne pensate? Avete mai vissuto un’esperienza di separazione?
Falsi miti, credenze e luoghi comuni hanno da sempre popolato l’immaginario collettivo.
La sfera sessuale è uno dei principali ambiti in cui questi 8 falsi miti hanno trovato terreno fertile.
La disinformazione, non solo può influire negativamente sulla vita sessuale creando ansie e timori talvolta difficili da sradicare, ma può interferire violentemente sullo sviluppo sessuale e psico-affettivo.
Sfatiamo 8 falsi miti e credenze sulla sessualità:
Una sana relazione di coppia si basa sulla paritarietà per sostenere l’individuazione di ciascuno senza rigidità di ruoli. Oggi il “sistema coppia”, risulta più fragile poiché non si riesce ad alternarsi senza sentirsi prevaricati dal partner. La libertà individuale e l’auto-realizzazione sono obiettivi da raggiungere a tutti i costi. Inoltre ciascun partner ha nei confronti della relazione aspettative più elevate che in passato. Anche inconsapevolmente, speriamo che il partner e il legame con lui appaghino i nostri bisogni più profondi, oltre a darci empatia, comprensione, condivisione, sostegno, cura, protezione. Ecco perché spesso si va incontro a delle delusioni che minacciano la coppia, esponendola al rischio di tradimento.
Le motivazioni di un tradimento sono diverse. Si tradisce per il bisogno di distrarsi dalla monotonia della quotidianità, per vendetta, perché si è sperimentato in passato come vittima il tradimento, per esprimere la propria libertà sessuale. Altre volte non si è soddisfatti della propria relazione di coppia e della sessualità non appagante con il proprio partner, e attraverso l’adulterio ci si augura di vivere quelle emozioni fondamentali per tutti come il sentirsi corteggiati, desiderati, unici per la persona amata. Infine, c’è chi non ama più il proprio partner, per cui sperimenta dei vuoti all’interno della propria relazione che sente il bisogno di colmare con nuovi flirt.
Dobbiamo stare molto attenti, poiché il tradimento è sempre dietro l’angolo. Dai dati dell’AMI (Ass. Avv. Matrimonialisti Italiani) nel 2018 emerge che solo tre coppie su dieci sarebbero fedeli. Anche le coppie più solide sarebbero così a rischio. L’adulterio oggi non si consuma solo nel luogo di lavoro, in palestra o in vacanza, ma la vera minaccia ormai è Internet, poiché risulta accessibile, affidabile e anonimo. Social network, chat, siti d’incontri, sono i nuovi contesti dove conoscere nuove persone con cui condividere passioni, desideri o parlare di sesso, mettendoci di fronte al rischio di una nuova forma di tradimento: il micro-cheating, ossia la micro-infedeltà, comportamenti apparentemente innocui, assimilabili all’adulterio, come controllare frequentemente il profilo di una persona o i suoi post sui social; scambiare messaggi con altre persone all’insaputa del proprio partner; non dichiarare il proprio stato sentimentale durante una conversazione in chat; scambiarsi foto piccanti. L’adulterio mette a dura prova la coppia e può segnare la fine di una relazione. Alcune volte però rappresenta una grande opportunità, per rilanciarsi, per rimettersi in discussione e nutrire il rapporto di nuova linfa vitale. In questi casi genera una crisi dolorosa ma necessaria per il processo di crescita e maturazione della coppia.
Buona estate a tutti e state sempre vigili.
E voi che ne pensate? Qual’è il vostro rapporto coi social network?
Inoltre potete leggere questo articolo sul numero di Bianca Magazine di Agosto/Settembre 2018, sulla nuova rubrica, da me curata, “Pillole di Vita”