Mettiamo su famiglia: il difficile compito di diventare genitori
Affrontare responsabilmente il desiderio di avere un figlio e poi dedicarsi alla sua formazione significa per i genitori creare un profondo rapporto emotivo con il partner e con il proprio figlio. La genitorialità è un passaggio psicologicamente delicato, poiché durante l’attesa si formano “rappresentazioni genitoriali”, fantasie e aspettative, che condizioneranno il tipo di accudimento dei bisogni fisici, affettivi, cognitivi e sociali prestati al bambino. La capacità delle coppie di gestire la transizione verso la condizione di genitori dipende dall’età e dalla maturità dei genitori, dalla relazione con i propri genitori, dal sostegno sociale di parenti, amici e servizi, e dal livello di soddisfazione coniugale prima dell’arrivo del figlio. Ciascuna famiglia si caratterizza per un particolare stile educativo, inteso come quell’insieme di atteggiamenti che il padre e la madre manifestano nei confronti dei figli, creando quel clima emotivo attraverso dei comportamenti specifici, volti ad ottenere determinati risultati educativi. Lo stile educativo si caratterizza per il controllo, le richieste che i genitori fanno ai figli per integrarli nella famiglia e nella società, sollecitando comportamenti maturi, e per il supporto, le azioni finalizzate a favorire l’affermazione di sé attraverso espressioni di sostegno e calore (vicinanza affettiva) e disponibilità a soddisfare bisogni e richieste del figlio. Ciascuna coppia genitoriale darà più importanza a una di queste dimensioni, generando così diversi stili educativi: lo stile autoritario, con alto controllo e basso supporto; lo stile autorevole, con alto controllo e alto supporto; lo stile indulgente-permissivo, con alto supporto e basso controllo; lo stile negligente-trascurante, con basso controllo e basso supporto. Generalmente in ogni famiglia si ritrova uno stile intermedio formato dalla mescolanza di tratti dei vari stili con uno stile predominante.
Il compito di svolgere la propria genitorialità rappresenta un’ esperienza che cambia la vita personale e di coppia degli adulti e chiama in causa diverse componenti: un ambiente adeguato allo sviluppo psicologico del bambino per rispondere alle sue richieste e ai suoi bisogni; una relazione equilibrata e positiva con il figlio; un’ ottima qualità della relazione di coppia dei genitori; le caratteristiche del bambino (sesso, temperamento, ecc.); il modo in cui i genitori sono stati a loro volta educati dai propri genitori; la presenza di altri figli, la capacità di modificare i propri comportamenti e atteggiamenti in relazione al nuovo ruolo di genitore, e il sostegno sociale, economico, parentale e/o amicale (nonni, zii, amici, vicini, ecc.). I figli, quindi, rappresentano una grande realizzazione per la persona, ma anche un grande impegno e una responsabilità: per la donna potrebbe nascere la difficoltà di conciliare l’attività lavorativa con il ruolo di madre, ma anche per il padre potrebbero nascere sensi di colpa in relazione ad una scarsa partecipazione alla vita del figlio per i troppi impegni lavorativi. Il segreto per godersi la maternità e la paternità è non perdere di vista sè stessi, il proprio partner e la propria relazione, poiché un genitore soddisfatto avrà certamente un bambino felice.
Inoltre potete leggere questo articolo sul numero di Bianca Magazine di Febbraio/Marzo, sulla rubrica “Pillole di Vita”, da me curata.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!